La visita ottica è fondamentale per diagnosticare eventuali problemi alla vista e trovare la giusta soluzione per i più comuni difetti visivi come miopia, astigmatismo, ipermetropia o presbiopia.
Molte persone, pur presentando alterazioni alla vista dovute all’età, a fattori genetici o allo stile di vita, rimandano il check up della vista fino a quando il disturbo diventa manifesto.
Sottoponendosi a controlli regolari è possibile prevenire e migliorare numerosi difetti visivi e garantire la salute dei propri occhi.
Scopri come si svolge la visita ottica, perché è fondamentale e dove eseguirla a Torino.
Esame della vista: di che cosa si tratta
Il controllo della vista consiste in alcuni test che servono a misurare la capacità dell’occhio di mettere a fuoco un oggetto, percepire la corretta distanza e distinguere immagini diverse.
Da Ottica Vason, il check up della vista avviene in una sala apposita, dotata delle migliori strumentazioni per procedere con la valutazione e viene eseguita dai nostri ottici optometristi, specializzati nel campo.
Oltre alla visita ottica è fondamentale effettuare controlli periodici dal medico oculista per la prevenzione di problematiche visive e per mantenere la salute degli occhi.
Generalmente, se non si presentano difetti visivi, è sufficiente una visita ogni 2 anni.
In caso di problemi alla vista invece, le persone che portano lenti correttive dovrebbero effettuare controlli ogni 12 o 18 mesi, a seconda della gravità del caso.
Si inizia con una breve anamnesi preliminare, per capire quali sono i disagi percepiti dal paziente ed eventuali esigenze specifiche.
In seguito, il paziente viene fatto accomodare per essere sottoposto a diverse tipologie di controlli, per indagare il disturbo visivo corretto.
Esistono due tipologie di esami da effettuare: il test della vista “da lontano” e quello “da vicino”.
Vediamo come si svolgono.
Test della vista da lontano: come funziona?
L’occhio umano è in grado di mettere a fuoco oggetti lontani fino a una determinata distanza. Per capire il grado di acutezza visiva, l’ottico optometrista effettua il test di Snellen, attraverso la famosa tavola sulla quale vengono riportati caratteri alfanumerici di diverse dimensioni.
A ogni riga corrisponde un decimo (unità di misura della vista) e la grandezza di ogni riga è decrescente man mano che ci si sposta verso il basso.
Durante questo test, il paziente viene fatto accomodare a una determinata distanza (solitamente 3 o 4 metri) dalla tavola, per leggere ad alta voce la lettera o il numero indicato dall’ottico.
Inizialmente il test viene svolto con entrambi gli occhi aperti e poi ripetuto coprendo prima un occhio e poi l’altro per verificare la capacità di mettere a fuoco singolarmente.
In base alle righe che il paziente riesce a leggere è possibile identificare eventuali difetti come miopia, astigmatismo o ipermetropia.
Durante l’esame, il paziente indossa degli occhialini di prova che permettono all’ottico di cambiare velocemente la tipologia di lenti. Si procede quindi con delle domande sul grado di chiarezza e capacità visiva con una determinata lente o con quelle successive.
In base alle sensazioni descritte dal paziente tra le correzioni apportate, il professionista può determinare il potere visivo in modo preciso per creare poi le lenti giuste.
Come si svolge il test della vista da vicino
Oltre al test della vista con il metodo della tavola alfanumerica, esiste un altro tipo di controllo che serve invece a valutare il grado di acutezza visiva rispetto a oggetti posti vicini ai pazienti.
In questo caso il paziente viene invitato a leggere un ottotipo (tavola alfanumerica) in formato A4, alla distanza di circa 40 cm e creando le giuste condizioni di luce.
Proprio come per il test della vista da lontano, il controllo viene ripetuto sia in visione binoculare (cioè mediante l’utilizzo di entrambi gli occhi) che singolarmente per ogni occhio.
Questo test serve a indagare la possibile insorgenza della presbiopia, cioè l’incapacità del nostro sistema visivo di mettere a fuoco un’immagine vicina. Solitamente la presbiopia si sviluppa a partire dai 40 0 50 anni, a causa del progressivo invecchiamento.
Tuttavia, anche le persone che soffrono di altri difetti visivi come miopia o astigmatismo potrebbero presentare difficoltà di messa a fuoco da vicino.
Per questo motivo è importante richiedere periodicamente una visita ottica e tenere sotto controllo il proprio comfort visivo.
Misurare la vista con strumenti digitali
Prima di ricorrere ai metodi che abbiamo visto, l’ottico esegue un controllo oggettivo della vista attraverso l’utilizzo di uno speciale macchinario: l’autorefrattometro.
Si tratta di uno strumento elettronico ad alta precisione che aiuta l’ottico ad avere un’idea del possibile disturbo visivo e di confermare poi la diagnosi attraverso i test da lontano e da vicino.
Per questo controllo il paziente si posiziona su una sedia di fronte al macchinario e appoggia il mento sull’apposita mentoniera. Tenendo gli occhi ben aperti, dovrà fissare per alcuni secondi una luce o un’immagine mentre l’ottico, posto dall’altro lato dello strumento, studia singolarmente ogni occhio.
Una volta acquisiti i dati, il professionista si occupa di elaborare i risultati per procedere poi con le prove pratiche.
L’esame con l’autorefrattometro non è invasivo ed è assolutamente sicuro per tutti i pazienti.
Quando fare il controllo della vista?
Richiedere periodicamente il controllo della vista è fondamentale per tenere sotto controllo la salute dei nostri occhi.
Grazie alla visita ottica infatti è possibile:
- Verificare e prevenire l’insorgere di un difetto visivo
- Controllare il grado di miglioramento (o viceversa) di un difetto già presente
- Stabilire se è possibile continuare a utilizzare le lenti che il paziente possiede già o modificarle
Generalmente, la visita ottica dovrebbe essere effettuata una volta all’anno, per qualsiasi fascia di età. Già durante l’infanzia è infatti possibile sottoporre i bambini a una visita su misura, per studiare e prevenire i primi sintomi dei disturbi alla vista.
Tuttavia la frequenza delle visite dipende da diversi fattori, come ad esempio esigenze o patologie specifiche.
Il controllo dura circa 20 minuti e richiede la completa collaborazione del paziente per ottenere risultati chiari e procedere con il trattamento adeguato.
Se per esempio indossi regolarmente gli occhiali da vista, basterà verificare la diottria delle lenti e, se necessario, procedere con una variazione.
Al contrario, se non hai mai indossato occhiali, l’ottico procederà con una visita completa per ottenere un quadro completo della situazione.
Alcuni fattori come mal di testa, occhi affaticati o arrossati e bruciore frequente sono chiari sintomi di un problema visivo che non va assolutamente sottovalutato.
Misurare la vista con strumenti digitali
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